«In fondo tutte le cose, anche le peggiori, una volta fatte, poi si trovano una logica, una giustificazione, per il solo fatto di esistere (…). Dopo un po’, tutto fa parte del paesaggio. C’è. Esiste. Nessuno si ricorda più di com’era prima. Non ci vuole niente a distruggere la bellezza (…). Bisognerebbe ricordare alla gente che cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla., a difenderla. E’ importante, la bellezza: da quella scende giù tutto il resto!»

Peppino Impastato (Luigi Lo Cascio) in “I cento passi”
di Marco Tullio Giordana (2000)

Lunedì il Sindaco Renzi, con delega all’urbanistica, presentando il programma dei “cento luoghi” ha lanciato gli slogan “non un metro cubo di cemento in più” e “Firenze città dei fiori”.

Come potete vedere dalla foto (sotto), Mercoledì 30 Giugno mattina ai piedi della Collina di Bellosguardo, su un’area di vincolo paesaggistico sancito da decreto ministeriale del 1951 e dal Pit Toscano con valenza dal 2009, di Piano Paesaggistico adottato, l’impresa Giudici Lorenzo ha iniziato a colare cemento.

Collina di Bellosguardo: riparte la colata di cemento

Immediate le segnalazioni di comitati e associazioni ambientaliste, che invitano tutti i cittadini di buona volontà a inviare messaggi di protesta alle autorità: “Dov’è il nuovo dirigente all’Urbanistica del Comune dott. Palladino? -domandano dai Comitati dei Cittadini di Firenze– Dov’è la presidente della commissione urbanistica Titta Meucci? Dov’è il presidente del Quartiere 4? Dov’è il presidente della commisisone territorio del Q4? Dov’è la Soprintendente ai beni storici artistici e del paesaggio di Firenze? Se nessuno risponde a queste domande speriamo solo che, ancora una volta, si muova la Procura della Repubblica, visto che la politica non è in grado di fronteggiare gli appetiti speculativi”.

fonte

Nei precedenti post un altro luogo dove far  fiorire fiori finti.

Il mostro cementificatore continua ad allungare i suoi tentacoli e a vomitare bava grigia sulla città di Firenze.

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