Ambiente |
Acqua |
Sviluppo |
Connettività |
Trasporti |
Sì lo ò che ho visto Report (la puntata di Domenica 17 Ottobre 2010, n.d.r.) e ne ho subito l’influenze, dire voi. Ma sapete tutti o comunque in tanti, che da anni vi dico: basta creare e costruire società private che debbano gestire il pubblico. Da anni vi dico che se non ci mettiamo lì, pezzo per pezzo e smantelliamo queste società e le riconduciamo in un alveo di interesse pubblico, presto sarà la fine.
A partire dalle piccole società che gestiscono servizi fino alle grandi che gestiscono il patrimonio dello Stato, in Italia negli ultimi 15 anni vi è stata una esplosione di numero di società.
Il fondo lo stiamo toccando con la società che detiene la proprietà dei beni immobili dello Stato, la Patrimonio dello Stato S.p.A., la quale quindi potrà alienare e affittare e fare ciò che più gli andrà a genio, liberamente e senza gara pubblica, senza trasparenza se vorrà, perchè è soggetta al diritto privato.
Tant’è che in bella mostra in prima pagine del sito si trova l’avvertimento con cui vi mandano a vedere gli immobili venduti a trattativa diretta.
Certo la società nasce con un intento ambizioso, anche per i filosofi greci; da:” La Missione. L’obiettivo della società è fortemente innovativo: gestire, valorizzare ed alienare il patrimonio dello Stato nel rispetto dei requisiti e degli scopi propri dei beni pubblici.”
Ma se gli scopi propri sono pubblici, come coniuga lo scopo privato di profitto, una società che deve gestire un immobile pubblico?
“Il raggio d’azione della società investe dunque uno dei maggiori patrimoni pubblici del mondo. Secondo stime aggiornate il patrimonio immobiliare pubblico del Paese infatti ha un ordine di grandezza paragonabile all’ammontare del PIL nazionale. Compito di Patrimonio è valorizzare questo enorme attivo secondo una logica che combina efficienza economica e tutela dei beni pubblici.”
Tralascio di soffermarmi che in diritto privato, saremmo falliti e sepolti,e che il valore del patrimonio, pur essendo come il PIL, non riuscirebbe a scalfire il megadebito pubblico.
Se poi a gestire le nostre belle società private che ambiziosamente garantiscono la vocazione pubblica dei capitali dei cittadini, ci sono i soliti personaggi, allora capite che la gestione sarà a dir poco in maniera allegra.
Ed ecco che la Mappa del Potere Locale che sto piano piano portando avanti ha una utilità pazzesca. Se noi cittadini iniziassimo tutti ad usare il web e monitorare e far incrociare i dati, vedreste comparire dal nulla, davanti ai vostri occhi, l’evidenza. La scelta, antimeritocratica, la turnazione sempre tra i soliti scambisti di poltrone, le posizioni di conflitto di interessi tra amici e parenti, i flussi di crescita e morte delle società collegate, vedreste un mare di debito pubblico che sparisce come in un buco nero.
La Patrimonio dello Stato ha rilevanza nazionale, ma in ogni luogo ci sono centinaia di piccole società misto pubbliche, che tutte insieme creano il blocco antidemocratico e che alimentano il debito pubblico.
Continuiamo a parlarne presto e datemi il vostro riscontro.