Interesse generale


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Il MoVimento5stelle – Firenze si affianca alla protesta dei lavoratori ATAF di Firenze in merito alla volontà del sindaco Renzi di privatizzarne l’azienda.

La Giunta Renzi continua con l’esproprio alla cittadinanza dei servizi pubblici e dei beni comuni; dopo gli asili nido tocca al trasporto pubblico per fare cassa e coprire la situazione debitoria.

Crediamo che questo intento, sia l’ennesima manifestazione della politica italiana di privatizzare ed espropriare i beni e i servizi pubblici che vanno in ogni caso garantiti ai cittadini.

E’ da più di un decennio infatti che in Italia si è proceduto a una progressiva privatizzazione dei beni pubblici; dopo  la rete ferroviaria, la gestione del gas e dell’acqua, salta agli occhi che  i servizi non sono migliorati, lo Stato spende di più e i cittadini anche, senza avere neanche garantito un miglioramento dell’efficienza di questi.

La preoccupazione dei lavoratori quindi è palpabile, poichè il passaggio dall’inquadramento come dipendenti pubblici a quello di privati  è avvertito come una grave minaccia. La privatizzazione dei servizi infatti  impone contratti precari, turni e ritmi che intaccano l’efficacia dell’operato, senza contare che il bilancio  dell’azienda è in pari, per cui risulta ancora più incomprensibile  il provvedimento.

Che bisogno c’è che il sindaco di sinistra Renzi prosegua la linea governativa centrale invece che salvaguardare i diritti dei lavoratori, sezna valorizzare i beni pubblici del comune?

Il MoVimento sarà accanto ai dipendenti dell’ATAF, come al solito come cittadini ed  invitiamo cittadini e utenti a partecipare al corteo.

Partenza ore 16 dal Viale dei Mille (davanti sede Ataf) destinazione Palazzo Vecchio.

I Portavoce stampa

Evento Meetup: link

Blog dell’iniziativa: http://nonsvenderelataf.wordpress.com/

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Tanti cittadini,  Aquilani e non solo, hanno collaborato e scritto la proposta di legge di iniziativa popolare, da presentare in Parlamento, per la ricostruzione post-disastri ambientali e la messa in sicurezza di tutti i territori del nostro Paese.

Una proposta di legge che:

– riconduca tutta la gestione delle emergenze post catastrofi naturali alle strutture già esistenti e previste dalla Costituzione (Comuni, Sindaci, Province ecc…);

– regoli gli interventi e la loro pianificazione;

– che consenta alle comunità locali colpite di regolare gli adempimenti fiscali.

Sono necessarie 50 mila firme;  siamo a quota 30mila in poco tempo.

Per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo anche il MoVimento 5 stelle – Firenze organizza una postazione presso lo stand del TOSCANA 5 STELLE DAY che si terrà Sabato 5 Marzo in Piazza Dalmazia.

Vieni allo stand del MoVimento, contribuisci alla rinascita dell’Italia.

Scarica il testo della proposta di legge
Scarica una breve spiegazione della proposta di legge

Firma per L’Aquila, firma per L’Italia!

Appuntamenti fissi a Firenze … presso gli Uffici del Comune di Firenze

– Palazzo Vecchio – Segreteria Generale – Piano Primo –

Quartiere 1- Piazza Santa Croce, 1 –

Quartiere 2 – Piazza Alberti, 2/A –

Quartiere 3 –  Via Tagliamento, 4 –

Quartiere 4 – Villa Vogel – Via delle Torri, 23 –

Quartiere 5 – Via Baracca, 150/P

POSTAZIONI A FIRENZE MARZO
4 COOP e mercato  Via Salvi Cristiani ore 9-13
5 TOSCANA 5 STELLE DAY Piazza Dalmazia ore 9 -16
6 Centro Sociale  le Piagge Via Lombardia 1/p  ore 10,30-13
8 Mercato Piazzale Kennedy – Parco delle Cascine ore 9-13
11 COOP e mercato  Via Salvi Cristiani ore 9-13
13 Bioquartiere piazza Alberti 9-17
15 Mercato Piazzale Kennedy – Parco delle Cascine 9-13
18 Via D’Orso presso Circolo Andreoni “Aquila chiama, Firenze risponde” dalle 21 con Claudio Messora,  Paolo Sottocorona, cittadini del comitato 3:32 – MoVimento 5 stelle – Firenze
19 PIAZZA DEI CIOMPI 9-13
20 fierucola s.spirito 9-17
22 Mercato Piazzale Kennedy – Parco delle Cascine 9-13

Prossimamente altri aggiornamenti

Il Comitato promotore fiorentino è formato da: Centro Documentazione Carlo Giuliani, Associazione Tatawelo, Gas Todomundo, Gas Ponte a Mensola e Gas Settignano

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Riceviamo la notizia della prevista chiusura della TINNOVA, azienda speciale dalla Camera di Commercio di Firenze che si occupa, in tempi di crisi e con buon successo, di orientare le imprese verso l’innovazione.

Continua il dissanguamento e la deindustrializzazione del territorio fiorentino che colpisce anche aziendefloride“.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa che ci è stanto inviato attraverso un agenzia di stampa

 

(AGENPARL) – Roma, 08 nov – La crisi colpisce anche le Camere di Commercio. In tempi di bilanci ristretti e cure dimagranti Firenze decide di effettuare tagli a cominciare dall’innovazione e dal trasferimento tecnologico. Con la delibera dello scorso 12 ottobre, con discutibili motivazioni, la Giunta di Firenze ha deciso all’unanimità di procedere, “con riserva di determinarne successivamente la decorrenza”, allo scioglimento dell’azienda speciale Tinnova che, dal 2001, coinvolge imprese ed enti nei processi di innovazione e trasferimento tecnologico, funzione introdotta ufficialmente tra i compiti istituzionali delle Camere di Commercio con il D.Lgs 23/2010. Oltre mille soggetti, fra imprese ed enti, serviti annualmente per attività di trasferimento tecnologico, certificazione, taratura e servizi Ict. Attività che oggi, proprio quando è più necessario un rilancio economico del territorio, rischiano di bloccarsi. Questa è la ricetta anticrisi della Camera fiorentina. Una decisione inaspettata, che preoccupa e disorienta il personale, visto che le delibere precedenti hanno sempre parlato di una fusione tra aziende speciali del sistema camerale. Come ben aveva rassicurato Vasco Galgani, presidente della Camera di Commercio di Firenze, lo scorso luglio, affermando che “i tempi non erano maturi” per coinvolgere le rappresentanze  sindacali e che “non è mai stata messa in dubbio ne’ la conservazione dei posti di lavoro ne’ l’attenzione alla dignità delle persone”. Da luglio a ottobre, un cambio di rotta radicale. Le rappresentanze sindacali unitarie Rsu interne, in collaborazione con le rappresentanze sindacali provinciali, hanno invitato più volte il presidente Galgani ad aprire un tavolo di confronto, ad oggi totalmente negato. La stessa direzione aziendale non ha ufficialmente comunicato le decisioni assunte sul futuro dell’azienda. Si tratta dell’ennesima svolta del travagliato percorso di Tinnova, che negli ultimi tre anni ha visto un susseguirsi di nomine e mandati, che hanno scardinato l’operatività aziendale, incidendo sul suo equilibrio economico. “E’ giunto il momento di fare chiarezza e di assumersi le proprie responsabilità” – dichiarano le Rsu di Tinnova, assieme ai dipendenti e ai sindacati provinciali, rivendicando il diritto a un tavolo di confronto con l’obiettivo di poter giungere al conseguimento della migliore soluzione condivisa.

fonte

 

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Riceviamo e diffondiamo la notizia che mentre si si litiga sui bugabunga, “Cartagine brucia“; il Consiglio dei Ministri sta decidendo il taglio degli incentivi alle energie rinnovabili al raggiungimento di 8 mila MW (si prevede entro il 2014), una decisione che colpirà, oltre agli occupati del settoreun indotto di oltre 100 mila persone.

L’unica nota positiva è che con i disoccupati potremo cominciare a ripopolare la Libia, tranquillizzando i Ministri italiani

L’associazione Asso Energie  Future chiede di diffondere il comunicato e mandare un fax, oppure una mail, di sostegno alla lettera qui sotto riportata

Oggetto della mail: Senza lavoro per decreto: 15.000 famiglie a rischio
“On. Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Ministro dello Sviluppo Economico
On. Ministro dell’ambiente, della tutela della natura e del mare
On. Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali

In questi giorni, si decide la morte per decreto delle energie rinnovabili in Italia. Quindicimila famiglie rischiano di perdere in pochi mesi il posto di lavoro, un indotto che occupa  altre 100.000 persone sarà colpito. E’ un prezzo altissimo, in termini sociali ed economici, che verrà pagato da uno dei pochissimi settori produttivi non colpiti dalla crisi e da un numero importante di lavoratori e famiglie. E’ quello che succederà se il Consiglio dei Ministri approverà il decreto sulle rinnovabili nella versione che circola in questi giorni all’interno del Parlamento e su cui si leggono anticipazioni di stampa.
Dopo pochi mesi dalla (lungamente attesa) approvazione, nel mese di agosto dello scorso anno, della legge sul nuovo conto energia, lo scorso 31 gennaio la Commissione europea ha adottato, come noto, una raccomandazione in cui invita gli Stati membri ad incoraggiare le politiche di sviluppo delle fonti rinnovabili, scoraggiando esplicitamente strumenti normativi retroattivi, causa di incertezza sul mercato e di congelamento degli investimenti.
A dispetto di queste premesse nelle bozze del decreto legislativo rinnovabili leggiamo la previsione di introdurre retroattivamente un limite vincolante di 8.000 MW. Stop ai progetti autorizzati e in corso di autorizzazione. Stop a molti cantieri in corso. Un vero e proprio tetto al fotovoltaico, più di 6 volte inferiore a quello fissato dalla Germania. È questa la prospettiva che annienterebbe il settore fotovoltaico a partire dalla prossima settimana con l’eventuale approvazione in Consiglio dei Ministri. A farne immediatamente le spese saranno circa 150.000 lavoratori impiegati direttamente e indirettamente nel fotovoltaico.
In queste condizioni  un’industria nascente è condannata a morte prima ancora di essere diventata pienamente adulta. Se nell’arco di pochi giorni non si riuscirà a introdurre dei correttivi, il fotovoltaico rischia una Caporetto, con ripercussioni molto pesanti sia in termini occupazionali che di credibilità del sistema Paese. Mentre gli Stati Uniti di Obama, pur in presenza di un taglio delle spese pubbliche molto robusto, mantengono saldo il timone verso lo sviluppo delle rinnovabili, l’Italia rischia un nuovo tracollo dopo quello degli anni Ottanta.
Siamo sbigottiti, è incomprensibile. Non è abbastanza promuovere l’ambiente e la salute di noi tutti, generare ricchezza e dare lavoro a oltre 15.000 addetti diretti e fino a 100.000 indiretti, offrire l’opportunità a oltre 160.000 famiglie di diventare indipendenti energeticamente? Quali interessi si vogliono davvero tutelare? Chi sono i poteri forti che stanno eliminando ad una ad una tutte le rinnovabili? Prima l’eolico, oggi il fotovoltaico. Che destino attende un paese che distrugge sistematicamente le proprie opportunità di sviluppo?
Nonostante il parere positivo in sede di Commissioni Parlamentari (per cui lo schema di decreto attuativo della direttiva 2009/28 sull’energia da fonti rinnovabili si inserisce nel quadro della politica energetica europea volta a ridurre la dipendenza dalle fonti combustibili fossili e le emissioni di CO2) il dibattito in corso, specie per le notizie di stampa spesso espressione di interessi non necessariamente palesi e esplicati in sede politica e sociale, sembra preludere ad un intervento legislativo che andrà, si teme, in senso diametralmente opposto a quello, voluto dalla Commissione, di incoraggiamento delle politiche di sviluppo delle fonti rinnovabili.
La realtà è diversa. A fronte di una crisi che non smette di mordere il tessuto produttivo, è vero che il settore delle rinnovabili si muove in netta controtendenza. Gli incentivi (che, ricordiamo, non gravano sul bilancio dello Stato ma nemmeno su quello delle famiglie, come invece si è letto in questi giorni) hanno creato un volano virtuoso che ha consentito al Paese di riavvicinarsi al gruppo dei paesi leader nel campo dell’innovazione e della capacità produttiva. Il fotovoltaico, in un contesto così difficile come quello che abbiamo visto delinearsi negli ultimi anni, rappresenta un settore in crescita occupazionale e di fatturato, oltre che un settore tecnologicamente in evoluzione.
Confidiamo nell’equilibrio e nella saggezza del Governo e del Parlamento affinché si voglia intervenire per evitare che un altro tassello della nostra economia cada vittima di contrapposti interessi e di battaglie ideologiche. Confidiamo che saprete dare un futuro alle nostre famiglie e ai nostri figli che si trovano oggi incolpevoli nella precarietà e nell’incertezza.”

Cordiali saluti,

Massimo Daniele Sapienza
Presidente
Asso Energie  Future
Via Pietro Cossa 13
Roma, Italia

Numeri di fax: Presidenza del Consiglio dei Ministri: 06 67793067 – Ministero dello Sviluppo economico: 06.47887964 – Ministero dell’Ambiente: 0657288513 – Ministero del Lavoro: 064821207.

Indirizzi e-mail: segreteria.presidente@governo.it, Segreteria.ministro@sviluppoeconomico.gov.it, Saglia.segreteria@sviluppoeconomico.gov.it, Segreteria.capogabinetto@sviluppoeconomico.gov.it, Ufficio.legislativo@sviluppoeconomico.gov.it, segreteria.ministro@minambiente.it, atelli.massimiliano@minambiente.it, Lucarelli.paola@minambiente.it, Degiorgi.marco@miniambiente.it segreteriaMinistroSacconi@lavoro.gov.it.

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Il punto della settimana dal 6 al 12 Febbraio

La settimana vista da  Massimo Gramellini

 

Poiché lunedì è san Valentino, vorrei cominciare con un verso bellissimo:
“Prima di amarti nulla era mio.” Non è un sms di Sara Tommasi al Cavaliere, ma un sonetto di Pablo Neruda.
7Come ci vedono all’estero? Così:
Uno dice: i tedeschi. Allora vediamo gli spagnoli. Questo è l’articolo del Paìs. “Oltre che dal controllo sui meccanismi del potere, la sopravvivenza politica di Berlusconi dipende dalla situazione disastrosa in cui versa l’opposizione: la maggioranza degli italiani non crede a un amalgama che unisce post-fascisti e marxisti, un’accozzaglia di dirigenti senza carisma, artificiosa e debole, a sua volta macchiata dalla corruzione.”
Un bel quadretto, no?
6 – Una donna su internet cercava un uomo “finanziariamente ed emotivamente stabile”.
Il deputato repubblicano Chris Lee le ha risposto: “Sono libero, eccomi qua.” E ha allegato una sua foto a torso nudo. Quando la donna ha scoperto che Lee aveva moglie e figli, è successo il patatrac. Quattro ore dopo che la notizia era diventata di dominio pubblico, l’onorevole Lee si è scusato con la sua famiglia e i suoi elettori. E si è dimesso.
Per fortuna da noi certe cose sono impensabili. Le dimissioni, intendo. A proposito: ricordi che l’altra settimana avevamo parlato della doppia personalità del premier: dottor Silvio e mister B? L’altro giorno ha detto che farà causa allo Stato. Ma lo Stato è lui! Qualcuno glielo dica, per favore. Chiamate Ferrara, o almeno lo psicanalista: dal lettone al lettino.
5 – Ponte Milvio, Roma. Sono le otto di sera e un ragazzo è alla fermata dell’autobus quando viene avvicinato da tre coetanei che gli chiedono: “Scusa, ma tu sei antifascista?”
Lui ci rimane un po’ così. “Bé, certo.” I tre cominciano a picchiarlo con dei punteruoli stretti nei pugni. Il ragazzo finisce all’ospedale con un trauma cranico.
Vorrei dire a quelli che lo hanno picchiato che i comunisti sono finiti, ma gli antifascisti sono ancora tanti. Anche se si impegnano, non riusciranno mai a picchiarci tutti.
4 – In questi giorni assistiamo allo spettacolo surreale e un po’ triste di un Paese che prima istituisce la festa nazionale del 17 marzo per i 150 anni dell’Unità e poi litiga per abolirla.
Il presidente della provincia di Bolzano si chiama fuori dai festeggiamenti, ma non dai finanziamenti: gli piace fare l’austriaco coi soldi degli italiani.  I ministri Gelmini e Sacconi propongono di festeggiare lavorando, tenendo lezioni di storia a scuola e in fabbrica. Il sindaco Chiamparino, uomo di buon senso, ha detto: “Fatico otto ore in catena di montaggio e poi vengo a sentire te in sala mensa che mi parli del Risorgimento? Ma ti mando a…”
Chiamparino chiede a Berlusconi di non cancellare la festa.
Sono ottimista. Quando si tratta di feste, Silvio non è uomo che si tira indietro.
3 – In commissione di vigilanza Rai, il centrodestra ha preparato un documento per rendere più croccante l’informazione del servizio pubblico. Si parte da una premessa: “la sinistra e le elite culturali occupano la Rai (sai che guardando l’isola dei famosi non me n’ero accorto?) e relegano in posizioni minoritarie le idee della maggioranza degli italiani.” Ha ragione. Pensa che persino il Tg1, noto per il suo equilibrio, ha fatto 6 minuti di intervista a un vecchio comunista: Giuliano Ferrara.
Le contromisure.
1. “Allo scopo di evitare ridondanze e sovrapposizioni, quando un tema di attualità è affrontato da un programma, non può essere affrontato dagli altri negli otto giorni successivi.” Quindi se lunedì i marziani sbarcano sulla Terra e vanno a trovare Vespa col plastico dell’astronave, Giacobbo dovrà occuparsi del bunga bunga.
2. “Anche nei programmi apparentemente di satira e varietà, l’intervento di un opinionista a sostegno di una tesi va calibrato con la rappresentazione di altre sensibilità culturali.” Esempio: prima Stella denunciava la distruzione del patrimonio artistico. Tu dopo avresti dovuto intervistare Cetto La Qualunque che ti spiegava perché i templi di Agrigento sono abusivi e vanno abbattuti.
3. “Vanno studiati format di approfondimento che prevedano un doppio conduttore di diversa estrazione culturale.” Ma cosa vuol dire? Uno deve aver fatto il liceo classico e l’altro l’Isef?
Poi ci sono le norme ad personam: i conduttori non possono avere tutela legale (Gabanelli), essere stati parlamentari (Santoro), avere un programma di satira (Dandini). Ma non si fa prima a stilare l’elenco di quelli che vogliono far fuori? Almeno l’editto bulgaro era sincero.
2 – Mai come oggi l’Italia ha avuto tante laureate e tante giovani ricercatrici, ma è una rivoluzione di cui nessuno si occupa perché l’impronta dei media è ancora maschilista e impone un modello unico di donna vincente: che non è la ricercatrice universitaria ma la sgallettata in mutande.
Quindi domani scenderò in piazza contro i maschi ruffiani che vendono il corpo delle donne ai potenti in cambio di favori e contro i potenti che le ricompensano non solo con soldi (fatto privato) ma con incarichi pubblici.
Però marcerò anche contro chi pensa che non esista una via di mezzo fra il burqa e il bunga bunga e invece esiste: chiamiamolo burqa bunga, oppure dignità.
Contro i pubblicitari che da trent’anni riempiono di seni & sederi i muri delle nostre città per promuovere prodotti che nulla c’entrano con la biancheria intima.
Contro le tante donne che hanno accettato questo insulto senza protestare.
Contro quegli autori televisivi che hanno ridotto il vestito delle ballerine a un filo interdentale e contro quelli che hanno fatto la stessa cosa, ma sostenendo che si trattava di una forma sottile di ironia, mentre di sottile c’era solo la gonna.
Contro i giornali e i siti «seri», affollati di culi & sederi. E contro coloro che se ne lamentano, ma intanto cliccano sempre lì.
In fondo domani scenderò in piazza un po’ anche contro me stesso.
1 – Le maestre che seguono i bambini Rom di Milano da uno sgombero all’altro ci hanno mandato questa lettera:
“Dopo la morte dei 4 bimbi di Roma, molti – almeno per decenza – tacciono il loro pensiero sui Rom. Ma stamattina Ulisse, 12 anni, stava andando a scuola insieme coi fratellini, con lo zaino in spalla, quando si è accostata una macchina e l’uomo alla guida ha abbassato il finestrino e ha sputato addosso ai bambini. Qualche anno fa, in seguito a uno sgombero particolarmente duro, Ulisse era rimasto senza dire una parola per un mese. Il fatto di oggi ha risvegliato in lui il terrore ed è scappato via. Sua mamma ci ha telefonato terrorizzata.”
Anch’io, come il piccolo Ulisse, ho finito le parole. Faccio mie quelle del capo dello Stato, che con un gesto carico di significato ha voluto incontrare i familiari dei bimbi morti nell’incendio di una baracca a Roma. “Questa tragedia pesa dolorosamente su ciascuno di noi e ci rende ancor più convinti della necessità di non lasciare esposte a ogni rischio delle comunità che debbono essere tempestivamente ricollocate in alloggi stabili e dignitosi.”

 

Notizie correlate: link

 

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Mariluna Bartolo, 16 anni che ha aperto una pagina facebook “Berlusconi, io minorenne, ti chiedo di non ricandidarti mai più.” per raccogliere firme

La lettera:

Egregio sig. Berlusconi,

sono una minorenne italiana. Mi chiamo Mariluna Bartolo, ho 16 anni, e un futuro davanti. Ho qualche domanda da farle, ora, mentre lei è al tramonto della sua carriera politica, ormai anziano Premier del mio Paese. Quante minorenni ha frequentato nella sua vita? Quante ne ha sedotte con i suoi regali? Sua moglie Veronica, dunque, aveva ragione quando diceva di non poter stare con un uomo che “frequenta minorenni”? Lo confessi. Ormai tutto sta venendo a galla. Noemi Letizia, Ruby, e l?ultima escort siciliana che dice di aver fatto sesso con lei, nella sua villa, frequentata da molte minorenni. Forse a una ragazza giovane lo può dire. Glielo chiedo perché vorrei sapere la verità. In questo Paese dove la menzogna è diventato un sistema di potere, confusi dagli slogan sulla libertà, l?etica finta, i sogni di inarrivabile prosperità, forse, ripeto, c’è ancora spazio per la verità. Me lo scriva in Rete, se ha coraggio. Lasci stare la televisione, per un momento. Io mi informo attraverso Internet e la tv per me è roba vecchia. L’informazione sul web è la vera libertà. Posso sapere, in Rete, ma su serio. Quindi le dico: mi sono vergognata, da italiana, nel sapere che il mio anziano Premier ha la passione per le minorenni. I cattolici di Famiglia Cristiana sostengono che lei è malato. Io penso soltanto che le ragazze della mia età vanno difese da uno come lei. Attraverso i teleschermi ha infuso un incantesimo nella mente delle giovani italiane, che sono disposte a tutto pur di avere successo televisivo, soldi facili e collane preziose. Questa è ?magia nera? informativa. E l’antidoto è uno solo: il coraggio di parlare, continuando a fare domande. Così le chiedo: non si vergogna? Lei, uomo anziano deformato dai lifting, dal cerone, dai trapianti di capelli, si è assuefatto all?infuso del potere al punto da non provare vergogna per nulla?. Si guardi allo specchio? Cosa vede?

Mi ascolti, allora: se lei non fa un passo indietro, noi minorenni faremo dieci passi avanti. Saremo in tante a Roma e gireremo un video in difesa di tutte le giovani ragazze che in Italia hanno il diritto di crescere senza veleno televisivo, senza menzogna, senza i vecchi politici assatanati di corpi femminili. Scenderemo in piazza, in difesa della nostra adolescenza, e le chederemo di non ricandidarsi mai più. Io, insieme a tutte le ragazze minorenni che ascolteranno l?invito attraverso la Rete, scenderò in piazza per affermare il mio diritto ad avere un futuro diverso da quello delle sue amanti escort. Perché io voglio studiare, crescere, amare, e lavorare.

Mariluna Bartolo.

Mariluna, le sue interviste ed altri pezzi giornalistici

– Mariluna a 15 anni intervista Marco Travaglio link

Altri pezzi giornalistici di Mariluna… link

P.S.: Scrivendo  di Berlusconi & minori, non possiamo esimerci dal ricordare gli appuntamenti del fine settimana a Firenze:

  • SABATO 12 – CORTEO CON CACEROLAZO: L’ITALIA NON È UN BORDELLO!  Ore 11.00 da Piazza di Sant’ambrogio a Piazza Pitti
  • DOMENICA 13  – Mobilitazione nazionale delle donne SE NON ORA QUANDO? Ore 14.00 –  PIAZZA DEI GIUDICI

 

 

Link al blog Il corpo delle donne
Evento facebookSe non ora quando ? A Firenze

 

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