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Riceviamo la  segnalazione di questo articolo 

Purtroppo viviamo nella politica del dire e non in quella del fare, nella quale un annuncio assestato bene, magari con un bel passaggio televisivo, vale più di un’opera realizzata.

Almeno in apparenza. Poi però potrà capitare che i cittadini elettori presenteranno il conto.

Prendiamo tre esempi recenti, a tre livelli concentrici per noi fiorentini: governo nazionale, Regione e Comune .

Facile cominciare dal re dell’annuncio in Tv, Silvio Berlusconi: dalla scrivania di ciliegio col contratto con gli italiani (non rispettato, ma lui è sempre lì contrariamente a quanto promesso), alla tracciatura col pennarello (ripassando le linee fatte col lapis) delle nuove autostrade (mai fatte), fino all’ultimo disegnino della bilancia della riforma della giustizia (che forse mai vedrà la sua luce).

La Regione Toscana non è stata da meno con la faccenda del Pit (piano delle infrastrutture), con annessa questione dell’aeroporto di Firenze.

L’estate del 2010 ci fu l’annuncio del Governatore Rossi. “Si apre un periodo di concertazione tra tutti gli enti e le istituzioni preposte per arrivare alla soluzione più idonea per risistemare quell’area”. Per novembre, massimo dicembre, erano attesi gli esiti di questi fitti colloqui e sondaggi. Passano le settimane, poi il 15 febbraio arriva l’annuncio: “La pista parallela correrà lungo l’autostrada”. “Finalmente – uno pensa –è stato trovato un accordo tra tutti i sindaci. Ecco un presidente che decide, concorda e realizza …!”.

Invece dal giorno dopo si apre il solito vespaio, con i sindaci della Piana che rivendicano le stesse tutele di cui si facevano portavoce delle rispettive comunità anche negli anni scorsi. Due vertici durati fino a tarda notte dei sindaci non hanno risolto la situazione, tanto che in questi giorni Rossi, per dribblare l’empasse, ha annunciato che la soluzione sta che i due aeroporti di Pisa e Firenze devono lavorare di Comune accordo per uno sviluppo integrato dei due scali. E intanto si sono buttati fiumi di parole e giorni infiniti in cui non si è realizzato nulla.

Scendendo ancora più giù (ma Dante, per ora, non centra) ecco il terzo cerchio che ci riguarda: è quello del Comune di Firenze e il sindaco Renzi.

Il Nuovo Corriere di Firenze ha già macinato molto piombo per descrivere come i 100 punti da realizzare nei primi 100 giorni di mandato promessi da lui stesso in campagna elettorale, sono stati per lo più solo uno spot.

Con aggiunta dei soldi (pubblici) spesi per la serata al Teatro Comunale in cui il sindaco celebrava invece la realizzazione di “gran parte” di quei punti.

E quando poi a Lady Radio, fecero notare al sindaco, che la sua promessa non era stata mantenuta lui, presente in studio, rispose candidamente una frase tipo “non sono mica un mago…!”.

Ora Renzi è alle prese con il tema della tranvia. Ha promesso e ripromesso che entro il 2013 (alla scadenza del suo mandato) le linee due e tre saranno completate. E poi ne ha anche ipotizzate altre (che servono peraltro come il pane in una città infestata dalle auto). Contemporaneamente però ha già perso un mucchio di tempo incaponendosi sul no al passaggio della linea 2 al Duomo. E ora il tempo stringe. Proprio in questi giorni il Ministero dei trasporti si è espresso sulle cinque proposte alternative prospettate dal sindaco. E ne ha indicata una, ribadendo peraltro, che la migliore in assoluto però sarebbe stata proprio quella passante dal Duomo, come peraltro già scritto ampiamente a suo tempo sempre dal Nuovo Corriere. Vale la pena ricordare per inciso che allora Renzi rispose stizzito: “Fino a prova contraria il direttore del Nuovo Corriere non è il sindaco di Firenze. Decido io, e finchè sarò sindaco io dal Duomo non si passerà”. Ora però accade che la Regione vuole garanzie sul rispetto dei tempi. Altrimenti toglierà a Firenze 70 milioni di euro di finanziamento europeo. In gioco quindi ora non c’è solo la credibilità del sindaco ma anche un possibile enorme danno per le casse comunali (e quindi di tutti noi cittadini).

Ecco perché il completamento della tranvia è uno dei temi su cui Renzi si gioca tutto. Perché un uomo politico, che è in fin dei conti un delegato dai cittadini a fare il loro interesse, si misura dalle opere realizzate, non dalle più o meno efficaci comparsate in tv per attaccare di volta in volta il capo del Governo o gli stessi vertici del proprio partito.

fonte

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Mentre continua il silenzio sui lavori TAV nella città e la disinformazione dei cittadini, la megaopera di Tenitalia a Firenze si è trasformata da un fiore all’occhiello per gli Amministratori ad una patata bollente da rimpallare tra i vari protagonisti politici; comincia il “j’accuse” della politica: Rossi striglia Renzi, Renzi dice la sua, il presidente della Provincia viene tirato in ballo ….. link

Considerando le ultime dichiarazioni sul quotidiano “Terra” di Riccardo Caniparoli – geologo, esperto in Valutazioni d’impatto ambientale – che dichiara che Firenze con questi lavori è a rischio alluvioni i cittadini riuniti  nel Comitato contro il Sottoattraversamento AV non abbassano la guardia e chiedono a Rossi dove sono “finite le promesse di “cantieri di cristallo; a Renzi di non vendere Firenze per un piatto di lenticchie.”

Un silenzio assordante grava sul progetto TAV di Firenze. Da anni il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze denuncia l’opacità che grava su questa opera.
E’ grave il comportamento dell’amministrazione regionale e dal presidente Enrico Rossi in particolare, che si sono solennemente impegnati a fare “informazione a tutto campo” sui lavori TAV.
Cittadine e cittadini si ricordano sempre delle dichiarazioni sulla necessità di “cantieri di cristallo”, mentre non si può accedere nemmeno ai dati sui monitoraggi ambientali. In realtà è un silenzio che odora vagamente di omertà quello che domina su questo progetto. I sostenitori dell’opera sanno che si tratta di un progetto dai rischi e dai problemi enormi; la loro linea è di procedere il più possibile nell’avanzamento dei lavori, mettere la cittadinanza davanti al fatto compiuto di cantieri avviati e poi dire che non si può tornare indietro.

Anche le dichiarazioni udite da parte del segretario della Commissione Mobilità e Infrastrutture della Regione Paolo Bambagioni durante “l’approfondimento” su RTV38, lasciano perplessi. L’argomento principale – cioè che in un paese civile non si possono ridiscutere opere già decise – si ritorce contro chi lo proferisce: in un paese civile non si forza in nessuna maniera per realizzare un’opera dai benefici minimi, dai rischi enormi, dai costi esagerati; in un paese civile non si dà inizio ad un’opera dove la progettazione è così lacunosa da originare sicuramente un aumento dei costi non controllabile. In un periodo di crisi per i conti pubblici, mentre si drenano risorse dai servizi ai cittadini, mentre il servizio di trasporto pubblico locale versa in condizioni vergognose, destinare miliardi di euro in un’opera del genere è un’operazione inqualificabile.
Anche l’amministrazione comunale non dà buona prova di sé; a fronte delle perplessità dichiarate, di fronte ai problemi che verranno da quest’opera, l’unico scopo che la giunta pare porsi è quello di alzare il prezzo delle compensazioni da contrattare.

Fonte: Comitato contro il Sottoattraversamento AV

La salute dei cittadini prima di tutto !

Per informazioni


…. Informati sulle strade e gli edifici interessati e diffondi l’azione legale dei cittadini contro i danni TAV

…. Segui su facebook il gruppo “Salviamo Firenze dallo scempio TAV

…. Informati attraverso il sito del  “Comitato contro il sottoattraversamento AV di Firenze”

…. L’alternativa proposta dal Comitato contro il sottoattaversamento AV di firenze:

– Notizie correlate:
Tav a Firenze, è rischio alluvioni
TUNNEL TAV Firenze – le info, le mappe delle strade a rischio, l’alternativa …
Donne di Firenze ai politici: “risparmiateci promesse e rassicurazioni che non siete in grado né di mantenere, né di assicurare. Non siamo cretine”.
Il postino suona due volte per il Sindaco Renzi

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La neve che ha ricoperto Firenze ha svelato in realtà l’arrogante incapacità della Amministrazione locale di prendersi le proprie responsabilità.

Secondo il Movimento Firenze5stelle è vergognoso che 20 cm di neve abbiano costretto i cittadini a vivere per giorni disagi incredibili. Ma come risponde la politica? Evidentemente, tutti sapevano che a Firenze sarebbe scesa la neve tranne il Presidente Rossi ed il Sindaco Renzi.

Il Presidente Rossi se la prende con RFI ed il Sindaco con “i casini che ci sono stati attorno a Firenze”. Sono parole che non meritano commenti. E’ l’ennesima dimostrazione dell’indecente disinvoltura con cui la politica, di fronte ai problemi della gente, ama praticare la propria attività preferita: quella dello scaricabarile! Il rottamatore Renzi dimostra ancora una volta di utilizzare mezzi di comunicazione “moderni” come face-book per mandare messaggi e assumere atteggiamenti da prima Repubblica.

MoVimento 5 stelle – FIRENZE

http://vimeo.com/18014791

 

E LA PIOGGIA SPAZZO’ VIA LA NEVE! 6 MOTIVI PER NON DIMENTICARE… 


E alla fine la pioggia arrivò. I primi barlumi di sole erano un bel segnale ma è grazie all’acqua piovana che lentamente la situazione sta tornando alla normalità.

Che si alzino al cielo i calici, la provvidenza è arrivata! L’allarme neve possiamo dire (ancora con cautela…) è terminato. Lavato e portato via dallo scorrere della pioggia.

Ma la rabbia rimane. Tante cose sono state dette, le polemiche non sono mancate, anzi si sono sprecate. E il giochino dello scaricabarile ha già fatto capolino nel momento del resoconto sulle responsabilità.

Tutto nel segno della migliore tradizione della penisola. Resta il fatto che la Toscana  ha vissuto giorni e momenti di incubo.

In redazione ne abbiamo lette di tutti i colori: proteste, situazioni al limite della decenza vissute dai cittadini, foto deliranti, comunicati che promettono ma non mantengono, informazioni attese e mai arrivate.


A questo punto è inutile aggiungere caos al caos, fare processi e tagliare teste. Resta il fatto che una nevicata prevedibilissima e di una portata non certo stratosferica ha messo in ginocchio una Regione intera e le sue città. Semplicemente l’emergenza è stata affrontata senza preparazione. E ciò non deve succedere mai più. In un’epoca mediatica in cui le informazioni sono consumate e archiviate in tre o quattro giorni e poi passa tutto per il dimenticatoio abbiamo deciso di elencare sei promemoria che illustrano ciò che è successo e che è meglio evitare nelle prossime emergenze. Consigli, regole, fatti di cronaca: a voi la libertà di interpretazione. L’importante è che rimangano in mente e non si anneghino nello spumante dei festeggiamenti o nella digestione del panettone. O peggio ancora, dietro classifiche su qualità di vita e servizi al cittadino che in questi giorni si sono sciolte molto prima della neve rimasta intatta e padrona della strada.
1) La mancanza di comunicazione: superstrade chiuse e poi aperte. Aperte e poi chiuse. Catene sì e catene no. Radio dove si sente di tutto meno che aggiornamenti sulla viabilità. Strade che si chiudono improvvisamente e non riaprono. Tabelloni bus e treni indecifrabili. Bollettini meteo sballati da parte dei Comuni. Spazzaneve attivi ma che nessuno ha visto. Parcheggi a pagamento sgombrati e puliti (ci sono i comunicati) e in realtà smascherati da foto che li ritraggono in pessime condizioni. Le comunicazioni sono andate in tilt e se saltano in situazioni d’emergenza la frittata viene da sé.
2) Il ruolo delle Istituzioni Comunali: ne abbiamo sentite troppe. Secondo quanto riportato dalla grande maggioranza dei sindaci la macchina organizzativa ha funzionato benissimo. Eppure da ogni parte della regione sono arrivate segnalazioni di situazioni inaccettabili. L’autocritica e le scuse a volte sono fondamentali. E’vero che i cittadini hanno avuto le loro colpe circolando senza catene ma gli spazzaneve sono intervenuti troppo tardi e le strade in molti casi andavano bloccate prima. Non viviamo in luoghi dove siamo abituati ad emergenze neve (e infatti la circolazione auto ha avuto un flusso regolare nei paesi dell’Amiata dove d’inverno ci convivono con le precipitazioni) e ciò può essere scusabile. Ma impiegare ore per attraversare Siena, vedere i disagi della Valdelsa, e sentire racconti di bambini bloccati dentro le scuole sono tutti avvenimenti che esigono scuse immediate.
3) Il senso civico dei cittadini: macchine e camion intraversati. Fenomeni alla guida che si sono bloccati in mezzo alla carreggiata più tempo del ghiaccio sull’asfalto. Impiegati che al primo fiocco di neve sono fuggiti dagli uffici e si sono catapultati nell’abitacolo sgommando via per 100 metri per poi fermarsi perché tutti hanno avuto la stessa idea. Obblighi di catene snobbati in pieno. Il senso civico in alcuni casi è mancato ed ha messo in crisi gli automobilisti che hanno preso le giuste precauzione per il maltempo. Che nevicasse venerdì non lo sapevano soltanto i Comuni.
4) Le autostrade e le superstrade: qui non aggiungiamo altro a ciò che è stato diffuso su larga scala da tutti i media nazionali. Il Presidente della Regione Toscana Rossi ha fatto il nome esplicito di Benetton tra i capi d’accusa. L’A1 è stata gestita in modo vergognoso, senza un minimo di comunicazione. Non è davvero accettabile che un servizio pagato così profumatamente per un’emergenza del genere paralizzi l’Italia. Per quanto riguarda l’Autopalio…non gettiamo altro fango…vi terremo aggiornati sulle nuove lamentele di quelli che ancora devono arrivare…(Ah, poi è così cool parlare d’infrastrutture!)
5) Le ferrovie: “Arriverà o non arriverà? Si eccolo, 5 ore (se va bene) di ritardo ma eccolo…Ah ma è pieno! Che freddo! Si è rotto anche il riscaldamento? Ma il biglietto non lo rimborsate? E perché?”. Ecco questa conversazione possiamo mandarla in loop all’infinito…
6) Il giochino dello scaricabarile: Rossi (Presidente Regione Toscana): “Siamo parte lesa”. Renzi (Sindaco di Firenze, venerdì vero e proprio tappo d’Italia): “L’idea che l’amministrazione comunale sia responsabile è una barzelletta”. Matteoli (Ministro infrastrutture): “Voglio spiegazioni” (e noi no?) Gabrielli (Capo  Protezione Civile): “Nei limiti abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare. Le autostrade dovevano chiudere i caselli e gli automobilisti montare le catene”. Lo Presti (codirettore generale Autostrade per l’Italia):”L’informazione l’abbiamo data. Purtroppo molti mezzi non erano correttamente equipaggiati”. I guidatori senza catene “Colpa loro. Io non sapevo niente”. I sindaci ve li risparmiamo, sono troppi.

Nota finale: l’ordine di lettura è a piacere del lettore.

fonte

Leggi anche: il senso dell’Italia per la neve

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Colpo di mano della Regione su acqua e rifiuti.

Nel più assoluto silenzio della stampa e delle forze politiche, come si conviene nei migliori sistemi dittatoriali, il Consiglio regionale si appresta a varare una riforma del sistema di gestione dell’acqua e dei rifiuti che svuota di potere sindaci, consigli comunali e naturalmente la cittadinanza tutta.

Come pretesto per il colpo di mano è stato presa una disposizione dell’ultima finanziaria del governo Berlusconi che prevede la soppressione delle Autorità d’ambito per risparmiare dei soldi.

Ma la finanziaria prevede che le funzioni degli enti disciolti debbano essere trasferite ad altri enti individuati secondo criteri di “sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza” ossia di decentramento e adesione al territorio.

In altre parole tutti si sarebbero aspettati che le competenze venissero delegate ai comuni o tutt’al più alle provincie.

Invece, la cosìddetta giunta di sinistra della Toscana ne approfitta per fare fuori tutti e delegare la gestione a dei plenipotenziari di nomina regionale che, bontà loro, useranno i sindaci solo per funzioni consultive.

 

Per questo i movimenti per la difesa del territorio e dei servizi  Toscani si uniscono per far fronte all’attacco ai Beni Comuni e la privatizzazione della politica

Rete dei Movimenti Toscani in Difesa dei Beni Comuni

PRESIDIO MARTEDI’ 21 DICEMBRE 2010 ore 14,30 – 20,00
Perchè a FIRENZE in VIA CAVOUR, 6 durante il Consiglio Regionale della Toscana si discuterà sulla Soppressione degli ATO, istituzione dei Commissari regionali (acqua e rifiuti)

MoVimento 5 stelle Firenze ed i movimenti per la difesa del territorio si uniscono per far fronte all’attacco ai Beni Comuni e la privatizzazione della politica

Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, Comitati toscani contro l’incenerimento dei rifiuti, Italia Nostra Toscana, Forum Ambientalista Toscano, Rete dei Comitati per la difesa del territorio, Comitato contro il sottoattraversamento TAV Firenze, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Medicina Democratica Nazionale, PerUnaltracittà-Lista di Cittadinanza, Ambiente e Salute – Cittadinanza Attiva Toscana, Attac Chianti-Valdelsa
hanno firmato una LETTERA APERTA – APPELLO AGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI Comuni, Province, Regione (Toscana)

CLICCA E SCARICA VOLANTINO PRESIDIO

CLICCA E LEGGI TESTO LETTERA APERTA APPELLO INVIATA A TUTTI GLI AMMINISTRATORI PUBBLICI DELLA TOSCANA (Firenze 17 dicembre 2010)

 

Andando a leggere i documenti che accompagnano la proposta di riforma, si scopre che il vero disegno è quello di andare verso un unico commissario regionale che in maniera centralizzata gestisca l’acqua e i rifiuti di tutta la Toscana, naturalmente delegando il servizio a mega aziende private dove la fanno da padrone multinazionali come Veolia, Suez e Acea.

Che questo fosse il  disegno era già nell’aria dal 2008 quando Veltroni, al tempo sindaco di Roma e maggiore azionista di Acea, atterrò in Toscana e siglò un accordo con i maggiori sindaci della Toscana per andare verso un’unica società di gestione degli acquedotti toscani. Poi il progetto si arenò perchè il nuovo sindaco di Roma e quindi azionista di Acea era diventato Alemanno esponente del Pdl.

Ma ora torna in auge perchè per il PD l’idea della grande azienda che amministra i cittadini come poveri bambini cretini o peggio come polli da spennare è un’attrazione fatale, forse per nostalgia del vecchio centralismo sovietico rivisto in salsa capitalista.

Il tutto mentre Enrico Rossi, governatore di sinistra della Toscana, si sciacqua la bocca con la partecipazione. «Sulla partecipazione non torneremo indietro rispetto alla strada intrapresa.

Vogliamo rinnovare il nostro modo di governare attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini» mandava a dire il 19 novembre ai cento toscani che partecipavano alle giornate di Montaione su, democrazia e partecipazione in Toscana.

Rossi deve capire che la gente non ha più voglia di essere presa per i fondelli. Non abbiamo più voglia di sentirci dire che “i cittadini devono far sentire la loro voce quando si costruiscono decisioni che riguardano la comunità” e nei fatti vederci imporre inceneritori che provocano danni gravissimi alla salute specie nei bimbi, e tariffe dell’acqua sempre più alte per arricchire multinazionali che possono spadroneggiare in virtù della situazione di monopolio in cui operano.
Rossi deve capire che partecipazione significa riportare i servizi nei territori, lasciando che siano i cittadini a decidere quali soluzioni adottare e come gestirle. Deve capire che siamo stanchi di essere considerati condomini da amministrare. Ci sentiamo cittadini sovrani capaci di decidere cos’è il meglio per noi. Basta con la politica nemica, tutt’al più paternalista, alleata degli affari per strizzare i cittadini come limoni.

Vogliamo tornare ad essere protagonisti per gestire le nostre comunità secondo criteri di equità, sostenibilità
e solidarietà. Per questo è importante che il prossimo 22 dicembre il Consiglio Regionale voti no al commissariamento di acqua e rifiuti proposto dalla Giunta Toscana.

Che una volta tanto anche il PD toscano sia capace di fare qualcosa di sinistra.
Francesco Gesualdi

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In questo periodo il Sindaco di Firenze è impegnato nel suo tour “rottamante” del PD-L , Domenica 7 Novembre ha concluso un fine settimana di buoni propositi per rilanciare il suo Partito da una stazione dismessa in periferia di Firenze presentando anche una carta d’intenti, definita “carta di Firenze”.
In questo periodo in cui il Sindaco Renzi è impegnato in questi eventi socio-culturali , a Firenze i vari problemi rimangono ed i cittadini  si son visti costretti a scrivere lettere aperte per attirare l’attenzione del Primo Cirradino come nel caso del Coordinamento della Piana FI-PO-PT (No inceneritori) ed il Comitato No tunnel.
Negli ultimi  giorni anche  alcune donne residenti nella zona dei lavori di preparazione ai cantieri dei tunnel  e stazione sotterranea TAV si sono viste costrette ad una lettera aperta viste le difficoltà che si stanno presentando nella zona di abitazione, difficoltà dovute alle polveri, al fango, alla viabilità caotica provocati dai camion che trasportano terra e materiali di scavo.
Naturalmente, per non offendere altri “personaggi politici” , la lettera è diretta a tutte le istituzioni politiche Toscane che dorebbero riflettere sulla pericolosità dei lavori sotterranei TAV dopo la voragine che si è aperta a Bologna nella notte fra il 9 ed il 10 Novembre.  (foto)

Bologna, voragine nel cantiere Tav nessun ferito, la zona transennata

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Al  Sindaco di Firenze
Al Presidente della regione Toscana
All’ARPAT
All’ASL
Allo “Sportello per la salute Pietro Mirabelli”
A Idra
Al Comitato Notunneltav

Da molti giorni, una nube di polvere copre  la zona di Via Circondaria, si deposita sulle macchine parcheggiate, sulle terrazze, sui vetri, sui portoni e sull’asfalto che è ormai diventato marrone. La polvere si alza dai cantieri dei Macelli e dai camion che sempre più numerosi passano per  la strada. Qualche tregua dalla polvere viene dalle piogge di questi giorni, ma copre le strade con una fanghiglia che non è molto piacevole.
Alla polvere (o al fango) si aggiunge il disagio di abitare in una zona dove il traffico è aumentato e non scorre più. Le file di auto bloccate dal semaforo posto all’uscita dei cantieri per consentire l’uscita dei camion in sicurezza, sono ormai diventate una costante.
La situazione è peggiorata: nei giorni passati, prima dell’arrivo della pioggia, la nube di polvere era diventata una foschia che avvolgeva tutto. Era così densa che copriva la scuola media Rosai e la scuola elementare e materna Rodari. Si respirava lungo la strada e nel giardino di piazza Danti.

Due abitanti della zona esasperati sono andati a protestare ai cantieri. Mentre stavano aspettando il responsabile, hanno visto un operaio che spazzava con una scopa il viale interno, un ulteriore piccolo contributo alla nube di polvere.

Hanno, comunque, ottenuto l’uscita di una spazzatrice che era ben poca cosa rispetto alla polvere dilagante ma che, in compenso, contribuiva non di poco ad incrementare il livello di smog della zona vista la quantità di fumo che usciva dal suo tubo di scappamento. Sono questi i particolari  accorgimenti che ci erano stati preannunciati?

Il responsabile del cantiere ha parlato di tecnici che continuamente controllano.

Cosa? Non sappiamo quale sia la competenza di questi tecnici, né che cosa controllino. Sappiamo, però, che non è necessaria una particolare conoscenza e strumentazione per rilevare una presenza così elevata  di polvere, è sufficiente guardarsi intorno.
Sono questi i controlli, i costanti monitoraggi che  i nostri amministratori locali ci hanno garantito? E’ questa  la particolare attenzione alle scuole che l’assessora Di Giorgi aveva promesso? Ed il fatto stesso che ci siano dei tecnici che non sappiamo chi sono e per conto di chi controllano, non è la più lampante dimostrazione di quanto non sia stata realizzata quell’informazione sull’andamento dei lavori di cui si è fatto un gran parlare?
Guardandoci intorno, ci viene il sospetto che tutte le promesse e le assicurazioni che ci sono state fatte avevano l’unico  scopo di tenerci “buoni” e di farci accettare un’opera di cui è difficile capire il senso.
Non siamo contrari all’alta velocità. Ci chiediamo e vi chiediamo però: ma l’alta velocità non passa già da Firenze?

Se era necessario potenziarla non c’erano altri progetti per farlo, magari con  costi più contenuti e con effetti  meno pesanti  per una zona così popolata della città?

D’altra parte lei stesso signor Sindaco non ha affermato che questo  progetto è un’opera inutile? E allora perché farlo?  Perché dobbiamo avvelenarci con le polveri e lo smog?

Perché dobbiamo subire il disagio di vedere il luogo dove viviamo stravolto?
Forse queste domande che noi e molti altri abitanti della zona si pongono, sono sbagliate. Può darsi che “si sia tutti all’antica” e non si riesca a cogliere la potente spinta innovativa del progetto.

Ed allora Signor Sindaco, Signor Presidente della Regione e tutti voi che sostenete questo progetto, perché non ce lo venite a spiegare?
Perché non ci  illustrate  i motivi che lo rendono, malgrado tutto, il migliore di tutti, l’unico che è possibile  realizzare, quello che più di altri  avrà ricadute positive per la nostra città.?
Perché non ci descrivete  i benefici sociali ed economici che ne deriveranno e che, supponiamo, saranno tali da giustificare  gli elevati costi che richiede?
Perché non ci raccontate tutto questo  in un confronto pubblico magari con la partecipazione di chi ha perplessità su questo progetto in modo da consentirci di valutare chi è ingiustificatamente allarmista (come è stato scritto in una lettera a Repubblica) o chi è stupidamente rassicurante? Vi aspettiamo, speriamo, non inutilmente come è successo molte altre volte.
Ma, per carità, risparmiateci promesse e rassicurazioni che non siete in grado né di mantenere, né di assicurare. Non siamo cretine.

Firenze, 8 novembre 2010

Carla Rossetti
Gabriella Ferrini
Imperia Capuccia
Rosanna Plantamura
Luciana Salvucci

– Notizie correlate:

Il postino suona due volte per il Sindaco Renzi
TUNNEL TAV Firenze – le info, le mappe delle strade a rischio, l’alternativa …
Gli anticancrovalorizzatori della Piana fiorentina scrivono al “rottamatore” Renzi.

 

Per informazioni:

 

 


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MoVimento 5 Stelle

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Sabato 9 Ottobre, 2.000 persone (fonte Questura) si è ritrovata per le strade di Firenze per proporre l’alternativa allo sventramento della città di Firenze con due tunnel da 8 Km ed una gigantesca stazione sotterranea e richiedere che 2.000 edifici (compreso monumenti quali la Fortezza da Basso) vengano salvati dai danneggiamenti

Durante il corteo abbiamo incontrato Vandana Shiva (attivista ambientalista indiana) che  ha inviato un messaggio a Firenze e Stoccarda per le loro lotte contro inutili grandi opere.

Il collasso economico iniziato con la crisi immobiliare negli USA avrebbe dovuto svegliare i governi sul il potere distruttivo che hanno le lobby delle costruzioni e le istituzioni finanziarie. Invece i governi hanno salvato le banche e stanno creando nuove opportunità di superprofitti per la mafia delle costruzioni con progetti come le nuove stazioni per l’alta velocità in città storiche come Stoccarda e Firenze.
Se non ci sono soldi per pensioni e attività pubbliche, come fanno i governi a trovare tanti euro per questi mega progetti?
I movimenti che a Stoccarda e Firenze chiedono di fermare la distruzione delle loro città sono movimenti per la Democrazia Mondiale, basata sul diritto dei cittadini di plasmare i luoghi dove vivono e il dovere delle comunità locali a resistere alla distruzione della società e dell’ambiente.
In solidarietà
Vandana Shiva

“The economic meltdown which started with the real estate crisis in US
should have woken governments up to the the destructive power of the
construction lobby and financial institutions. Instead the governments
bailed our the banks and are creating new oppurtunities for superprofits
for the building mafia through projects like the highspeed trains new
underground stations in historic cities like Stuttgart and Florence.
If there is no money for pensions and public jobs, how do governments
find the mega Euros for mega projects?
The movements in Stuttgart and Florence that a calling for a stop to the
destruction of their cities are movements for Earth Democracy based on
the right of citizens to shape the places where they live, and the duty
of local communities to resist ecological and social destruction
In solidarity
Vandana Shiva “

Per informazioni:

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